IL VESCOVO CHE VIENE

Marco Tasca è stato il generale dei frati conventuali, è padovano, e ha 63 anni.

Padre Tasca è un frate minore conventuale nato a Sant'Angelo di Piove di Sacco (PD), il 9 giugno 1957.

Tra i suoi maggiori incarichi, è stato Collaboratore della parrocchia di S. Giuseppe da Copertino, in Roma (EUR) dal 1983 al 1988; Rettore del Seminario Minore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dal 1988 al 1994; dal 1994 è Rettore del Seminario Maggiore della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova.
È stato Guardiano del Convento dei Santuari Antoniani in Camposampiero dal 2001 al 2005; Ministro Provinciale della Provincia di S. Antonio di Padova dal 2005 al 2007; Ministro Generale dell'Ordine Frati Minori Conventuali per due sessenni dal 2007 al 2019.

Lettera del nuovo Vescovo ai fedeli:

"Il mio cuore sarà sempre aperto all'ascolto"
"Cari fratelli, fin da questo momento chiedo a Dio - e vi invito a chiedere con me e per me - che la mia missione tra voi sia caratterizzata dalla costante ricerca della comunione, del dialogo, della relazione fraternale", le prime parole del nuovo arcivescovo di Genova.
"Porto con me - prosegue monsignor Tasca - come povera dote ciò che ho cercato di imparare e di vivere in questi ormai quasi quarant'anni di vita religiosa francescana, che si riassume nella fraternità si legge nel messaggio inviato alla diocesi. Come vostro vescovo, desidero essere padre e fratello, con il cuore sempre aperto all'ascolto e all'accoglienza tanto di coloro che verranno a bussare alla mia porta, come - vorrei dire, soprattutto! - di coloro che, per qualunque ragione, si trovano o si sentono lontani dalla nostra comunità ecclesiale".

Mons. Tasca è stato nominato, ma non ancora consacrato vescovo. Entro tre mesi deve prendere possesso dell'incarico, poi sapremo dove e quando sarà la sua ordinazione.

 

IL VESCOVO CHE LASCIA

Dopo quasi 14 anni il Cardinale Angelo Bagnasco lascia la guida dell'Arcidio-cesi di Genova. Nel gennaio 2018, al compimento dei 75 anni, il Cardinale ha presentato la rinuncia come previsto dal Codice di Diritto Canonico. Dimissioni respinte da Francesco che lo ha prorogato nell'incarico per un biennio che - appunto - è scaduto l'8 maggio 2020.

Nei suoi anni di episcopato a Genova, il Cardinale Bagnasco ha sempre levato la propria voce in difesa dei tanti bisognosi, ha lanciato appelli e compiuto gesti concreti in difesa del lavoro, è stato in prima linea durante le diverse tragedie che hanno colpito la città: dalle alluvioni al crollo del Ponte Morandi.
Per le sue numerose prese di posizioni nette, in linea con la dottrina della Chiesa, ha subito più volte minacce, tanto da dover essere costretto a vivere sotto scorta. Circostanza che non gli hai mai tolto serenità e buon umore. Come Arcivescovo di Genova ha accolto Papa Benedetto XVI in visita alla città nel maggio 2008 e Papa Francesco nel maggio 2017. Un anno prima ha presieduto il Congresso eucaristico nazionale svoltosi nella città ligure.

Il cardinale Bagnasco, ricorda così, i fatti salienti del suo mandato episcopale: "Tra i momenti di maggior difficoltà penso alla grande crisi economica che abbiamo vissuto con grande dignità, ma anche con grande sofferenza - racconta - le diverse alluvioni, la questione del Ponte Morandi che è stata una grande frattura che si sta ricomponendo rapidamente e in modo migliore di quello che ci saremmo potuti aspettare e poi il problema del lavoro che a Genova è particolarmente sentito". "Dal punto di vista religioso - aggiunge - le piccole e grandi comunità cristiane che hanno tenuto molto bene grazie ai nostri sacerdoti, molto dediti al senso della Madonna, al senso della devozione alle parrocchie, molto seguite e custodite dai sacerdoti, ma anche dai laici".

Siamo contenti che non si allontana da Genova, così possiamo rimanere in contatto con lui, che è sempre stato molto cordiale verso la nostra comunità.

 

 

STRONCARE IL PROBLEMA SUL NASCERE

Tra fine agosto e inizio settembre, la terza città del Land tedesco della Sassonia, Chemnitz, è stata a più riprese teatro di dimostrazioni di simpatizzanti dell'estrema destra, scesi in piazza per protestare contro la morte di un cittadino tedesco 35enne, accoltellato domenica 26 agosto dopo un litigio con un siriano 23enne e un iracheno 22enne.
Durante una di queste manifestazioni è passato la sera di lunedì 27 agosto "quasi inosservato" un attacco lanciato contro un ristorante ebraico da una decina di persone appartenenti alla "scena neonazista".
Gli autori dell'attacco, che erano mascherati e vestiti di nero, hanno gettato pietre e bottiglie contro il locale, che si chiama Schalom (cioè "Pace"), e urlato "sparisci dalla Germania, tu maiale ebreo". Il proprietario del ristorante, Uwe Dziuballa, è rimasto ferito alla spalla destra, così riporta la Welt.
Secondo il quotidiano, si è trattato di "uno dei più gravi attacchi di matrice antisemita degli ultimi anni". Mentre un portavoce del ministero dell'Interno ha parlato di "un atto politicamente motivato a sfondo antisemita", l'incaricato del governo federale per la vita ebraica in Germania e per la lotta contro l'antisemitismo - un incarico creato il 18 gennaio scorso dal Bundestag - , Felix Klein, si è mostrato allarmato. "Con l'attacco contro il ristorante ebraico di Chemnitz ci troviamo davanti ad una nuova qualità di crimine antisemita.
Qui vengono risvegliati i peggiori ricordi degli anni '30", così ha dichiarato l'esperto in diritto internazionale, in netto riferimento agli attacchi contro negozi ebrei sferrati in epoca nazionalsocialista, culminati nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 nella cosiddetta "Notte dei Cristalli" o Reichspogromnacht.
"Le notizie dell'attacco a Chemnitz mi hanno sconvolto", così ha detto il presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, Josef Schuster, citato dalla Deutsche Welle (9 settembre). La situazione è seria. "E' mezzanotte e cinque", così ha detto, per indicare che non c'è più tempo da perdere.
Anche l'ex presidente del Consiglio, Charlotte Knobloch, si è espressa. "Un attacco contro ebrei non è mai solo un attacco contro ebrei", ma una "sfida ad una società aperta e una democrazia liberale", così ha dichiarato l'85enne.
Un'altra aggressione si era verificata in uno dei quartieri più alla moda della capitale Berlino, quello di Prenzlauer Berg.
Due giovani che camminavano per strada e indossavano entrambi la kippah, cioè il tradizionale copricapo ebraico, sono stati aggrediti verbalmente martedì 17 aprile da tre uomini. Uno di questi ha poi preso una cintura e ha cominciato a colpire uno dei due giovani, gridando in arabo jahudi (ebreo). Il giovane aggredito, che è riuscito a filmare l'attacco con il suo telefonino, non è ebreo, ma israeliano, cresciuto in una famiglia araba, così aveva raccontato lui stesso in un'intervista con la Deutsche Welle (18 aprile).

 

IMPORTANTE !! CITTADINANZA TEDESCA !

È cittadina/o tedesca/o?

È nata/o dopo il 31.12.1999?
e
Non è nata/o in Germania, bensì all'estero?
e
Aspetta un bambino, che, come Lei, non nascerà in Germania, bensì all'estero? Oppure Suo figlio è già nato all'estero?

Se la risposta a tutte le domande è sì, è in vigore quanto segue:

Entro un anno dalla nascita di Suo figlio, dovrà presentare richiesta di registrazione della nascita in Germania. Come termine di scadenza varrà la data in cui Lei presenterà tale richiesta presso la Rappresentanza Diplomatica tedesca di competenza.
Se trascurerà i termini di scadenza e Suo figlio sarà già in possesso di un'altra cittadinanza, egli non acquisirà la cittadinanza tedesca automaticamente dalla nascita.


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Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania,

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